La piccola Gerusalemme
Arrivando a Pitigliano da Manciano, alla curva della chiesa della Madonna delle Grazie, la reazione di chi per la prima volta giunge sin qui non può che non essere di stupore: appare così improvvisamente un paese completamente scavato in uno sperone di tufo, immerso tra il verde dei boschi. Si resta estasiati e ci si chiede se sia un dipinto o un paese reale? Pitigliano già da lontano promette di fare un’esperienza unica.
La storia di Pitigliano è lunghissima. Già piccolo centro abitato in epoca preistorica diventa ricca e potente in epoca etrusca, le numerose e preziose tombe etrusche scoperte nei secoli e le mura dal III secolo a.C. ne testimoniano il grande sviluppo proprio in questa epoca.
Ma Pitigliano diventa sempre più ricca e potente sotto il controllo degli Orsini, antica e nobile famiglia, che la portò a diventare centro di controllo di un vastissimo territorio.
E’ conosciuta anche come “Piccola Gerusalemme” perché ospita una comunità ebraica sin della fine del quattrocento, diventando per loro un importante centro di rifugio e di integrazione culturale.
La parte più antica di Pitigliano è quella chiusa dentro la cinta muraria che piano piano si raccorda con lo sperone roccioso in cui le case scavate diventano anch’esse mura difensive naturali. Vicino all’ antica porta di accesso alla città ci si imbatte nelle imponenti arcate dell’acquedotto del XVI secolo, dall’affaccio tra gli archi si gode di una splendida vista sul territorio circostante e sulla Fontana delle Sette Cannelle.
Continuando a camminare si raggiunge l’ingresso della maestosa Fortezza Orsini e Palazzo Orsini, al cui interno si trovano il Museo Archeologico, il museo di Palazzo Orsini, l’Archivio diocesano e la Biblioteca. Continuando la passeggiata lungo le stradine piene di piccoli negozi e ristoranti si arriva alla Chiesa principale, di epoca medievale e poi modificata nelle epoche successive.
Alle spalle della Chiesa si trova l’antico quartiere ebraico, dove sorsero la Sinagoga, il ghetto, la scuola e le botteghe spesso scavati nella rupe tufacea. Oggi la sinagoga cinquecentesca è stata restaurata ed è visitabile. Sotto il tempio si trovano i locali per il bagno rituale, il forno delle azzime, la macelleria, la cantina kasher e la tintoria. Fuori dal centro, invece, si trova il Cimitero ebraico di Pitigliano e, nelle vicinanze, il museo archeologico all’aperto Alberto Manzi.
Assolutamente da non perdere quando ci si trova a Pitigliano sono le vie Cave, antiche vie di comunicazione di origine etrusca scavate nel tufo che circondano tutto il territorio di Pitigliano, Sorano e Sovana. Le vie cave non hanno raffronti in altre civiltà̀ del mondo antico anche se non è certa la loro reale origine, probabilmente erano semplici vie di comunicazione ma forse anche sentieri cerimoniali per i funerali, perché molte di esse attraversano i resti delle necropoli etrusche, grotte rupestri che nel tempo sono diventate stalle, cantine e magazzini. Al di là della loro origine una passeggiata lunga o breve che sia è una esperienza unica. Spesso si cammina in gole profonde oltre 20 metri dal livello del suolo con una flora completamente diversa da ciò che si trova al di sopra.
Uno dei percorsi più suggestivi è quella che collega Pitigliano a Sorano. Lo si può percorrere a piedi o a cavallo ed è interessante sotto molti punti di vista: geologico, naturalistico, archeologico, antropologico e sacro. Si parte dalla Porta di Sovana a Pitigliano e ci si addentra nei boschi che circondano il borgo. Lungo le pareti delle Vie Cave si aprono numerose grotte artificiali, ancora oggi usate come cantine. Si prosegue poi per la Via Cava di “San Giuseppe” nei pressi della quale c’è una piccola necropoli e si arriva alla Fonte dell’Olmo, dove sgorga acqua sorgiva potabile da un mascherone in tufo raffigurante un fauno. Si incontra poi la Via Cava di “Pian dei Conati” e infine, Sovana.