La Matera di Maremma
Sorano è chiamata anche la “Matera di Toscana” perché, come la città lucana, è in gran parte scavata nella pietra e circondata da una rigogliosa natura che la sospende nel tempo.
Il paese, più piccolo di Pitigliano, appartiene anch’esso all’Area del Tufo, zona geografica, non solo Maremmana, in cui questa pietra ha condizionato le scelte di vita dei suoi abitanti, dalle case agli usi.
A Sorano, lasciata la macchina, si entra nel paese dall’alto, passando attraverso la Porta della Fortezza Orsini, che dall’alto domina il piccolo paese.
Passate le porte si lascia la realtà al di fuori e ci si trova sospesi nel tempo nella piazza d’armi del castello che più in là si affaccia direttamente sul paese, color ocra stretto tutto intorno al Masso Leopoldino, antica fortezza medioevale al centro del borgo antico.
Ai piedi del Masso c’è il Cortilone, un antico granaio che oggi è sede di mostre ed eventi culturali.
Dalla Fortezza scendendo verso il Masso Leopoldino si attraversa tutto il piccolo paese che oggi si snoda su due vie principali ricche di botteghe artigiane e piccole enoteche.
Anche Sorano come Pitigliano in passato ha ospitato il Ghetto Ebraico e ancora oggi, si trovano la sinagoga, oggi locale per rassegne culturali, il Forno delle Azzime e gli ancora visibili segni dei cardini della porta che chiudeva il Ghetto.
Di fronte a Sorano, su di un poggio che ricorda una terrazza panoramica sul paese, si trova l’insediamento rupestre di San Rocco. Dalla chiesa di San Rocco parte un sentiero che conduce alla Via Cava omonima, un percorso scavato profondamente nello sperone tufaceo di grande suggestione scenografica.
Da non perdere quando si è a Sorano una passeggiata nel piccolo insediamento rupestre di Vitozza, a soli 5 chilometri dal paese.
Vitozza si trova in un bosco ed è stato uno degli insediamenti rupestri medievali più importanti d’Italia. Abitato già in epoca medioevale è stato poi abbandonato quasi definitivamente intorno al XV sec. Una strada nel bosco costeggia una costa rocciosa di tufo lungo cui si possono ammirare i resti di fortificazioni, chiese e oltre 200 grotte scavate dall’uomo che nel tempo furono utilizzate come stalle, abitazioni e luoghi di lavoro. Ogni abitazione è contraddistinta da una targa che ricorda gli ultimi abitanti del luogo.
La passeggiata è assai suggestiva per il luogo e per l’idea che fino ai primi anni del 900 famiglie intere abbiano abitato queste grotte condividendo spazi e vita con i propri animali.
Al di sopra della costa di tufo ci sono i resti dei due castelli che in epoca diversa hanno protetto il paese e di una delle tre chiese di Vitozza.
Sorano è anche territorio di Terme, proprio a pochi chilometri dal centro storico si trova uno stabilimento termale con una sorgente di acqua bicarbonato-magnesio-calcica che sgorga naturalmente a una temperatura costante di 37,4°C.
Sorano, Sovana e Pitigliano si possono visitare oltre che a piedi lungo le vie Cave anche in bicicletta lungo un percorso denominato “Sulle tracce degli etruschi”. Sono circa 49 chilometri quasi interamente su strada asfaltata che confluiscono nella via del Cavone, una tra le strade etrusche più belle e facilmente percorribili.